lunedì 18 aprile 2022

SERIE TV. C. LANNA, Segreti nell'alta borghesia. In streaming c'è Anatomia di uno scandalo, IL GIORNALE, 16 aprile 2022

 Ancora grandi novità da non perdere sul catalogo italiano di Netflix. Dopo un mese di marzo con poche serie tv degne di nota, tranne per il fenomeno di Bridgerton, il fine settimana pasquale è stato inaugurato da una miniserie di ampio respiro che cattura il pubblico in un viaggio all’interno della politica e della borghesia britannica. Non è un racconto in costume, ma una storia ambienta in tempi moderni in cui si parla di potere, di amore, di tradimenti e di violenza sulle donne



Sei gli episodi da un’ora ciascuno per Anatomia di uno scandalo. Ispirato all’omonimo (e bellissimo) romanzo di Sarah Vaughan, la serie porta la firma del prolifico David E. Kelley che, di recente, ha realizzato per il piccolo schermo il fenomeno di Big Little Lies e lo straordinario The Undoing con Nicole Kidman.


In Anatomia di uno scandalo tornano i temi cari al celebre sceneggiatore. La storia mescola molto bene le sue carte, spaziando tra diversi generi. È un legal drama, è un thriller dalle forti venature psicologhe ma è anche un satira sulla borghesia inglese, tra lusso e lo strapotere dei più ricchi. Un racconto che non lascia scampo che inanella un colpo di scena dopo l’altro senza perdere le sue molteplici identità. Fino ad ora, la serie tv ancora non è entrata nella top 10 di Netflix, ma questo non significa che non sia degna di nota. Anzi, Anatomia di uno scandalo vale la pena di essere visto anche solo per la bravura del cast e per una storia molto accattivante.

La vita dei ricchi è un susseguirsi di feste e party esclusivi. Lo sanno molto bene i coniugi James e Sophie Withehouse (Sienna Miller). Lui è un ministro del governo inglese, simpatizzante dei tory, amico fin dai tempi del college dell’attuale Primo ministro. Lei è una donna bellissima ed elegante che ha lasciato la sua carriera per stare al fianco del marito e dei figli. Una sera come tante, uno scandalo travolge la vita dei Withehouse. James ha avuto una relazione con un’altra donna e ora, quel segreto da tempo taciuto, sta per essere rivelato e gettato in pasta alla stampa. Sophie cerca di restare al fianco del marito, sperando di mantenere intatto il buon nome della sua famiglia ma un colpo di scena è dietro l’angolo.

L’ex amante di James, dopo che ha spifferato la liaison con il ministro, accusa l’uomo di violenza sessuale. Il caso mediatico arriva così anche in tribunale, coinvolgendo le alte cariche del partito dei tory e facendo tremare persino il Primo ministro. A tenere le redini della causa legale è Kate Woodcraft (Michelle Dockery). La procuratrice, donna integerrima e stacanovista, cerca di sbrogliare il nodo alla matassa facendo emergere segreti e torbidi misteri della famiglia più in vista della politica inglese.

Convince fin da subito la serie di Netflix. Audace nei temi e patinata nella messa in scena, raggiunge l’obbiettivo di intrattenere il pubblico grazie a una storia tesa e (politicamente) corretta che scandaglia l’universo politico inglese e il suo lato più oscuro e nascosto. Emerge un ritratto di una Londra dolce e amarissima in cui vige ancora le legge del più forte, e in cui sono i soldi l’unica merce di scambio. A trionfare, però, sono le donne che sono raffigurate non come immagini da parete ma come personaggi di grande impatto, che riescono a tenere testa al potere (effimero) degli uomini. Come la stessa Sophie, con il volto di Sienne Miller, che lotta per la sua integrità fino in fondo e mettendo a rischio la famiglia e il buon nome pur di scoprire la verità su James.

La perla di diamante è la gelida Kate. Di professione è un procuratore. Nella vita di tutti i giorni è una donna con un forte senso di giustizia che non si arrende di fronte alle avversità pur di vincere una causa in tribunale. E il personaggio trova nell’altrettanto gelida Michelle Dockey un’attrice di grande talento. Celebre per essere stata la Lady Mary nella serie di Downton Abbey, è stata vista anche al fianco di Chris Evans in In difesa di Jacob per AppleTV e nell’accattivante ma sfortunata Good Behavior, in cui ha interpretato una ladra in via di redenzione. Qui appare al meglio delle sue qualità di attrice, in un ruolo costruito attorno al sue forme sinuose.

Anatomia di uno scandalo porta la firma di uno tra i produttori di serie tv più famosi in America che, nel corso degli ultimi anni, ha ritrovato il successo che merita. Amante dei drammi legali e delle pungenti satire sociali, è conosciuto per la mitica Ally McBeal. Lo show con Calista Flockhart (compagna di Harrison Ford) ha debuttato negli Usa a fine anni ’90 ed è durato ben 5 stagioni e lo ha lanciato nel firmamento delle star. Suo è anche Boston Public, la serie che affronta di petto i disagi e le incongruenze delle scuole pubbliche americane. Ma è con Big Little Lies che ritrova il successo. Con la serie all star della HBO torna a una narrazione incisiva e dai toni drammatici, navigando a vista nel cuore delle donne. Un successo che viene replicato con The UndoingBig Sky (ora su Disney+) e oggi con Anatomia di uno scandalo.


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