giovedì 11 aprile 2024

CINEMA E GUERRA CIVILE NEGLI USA. RECENSIONE DI 'CIVIL WAR'. MARCHESI T. Civil War non è un monito, è il presente degli Stati Uniti, DOMANI, 10.04.2024

 Un presidente fascista al terzo mandato è in guerra con California e Texas: non è solo fantapolitica la distopica guerra civile americana messa in scena nel nuovo film di Alex Garland. È l’inquietante ritratto di un’America che si ostina pericolosamente a dividere il mondo in buoni e cattivi

Non è fantapolitica. Sul clima di guerra civile che si respira in America ha ansiosamente dissertato il New York Times, e un buon 40 per cento della popolazione, stando a un sondaggio del 2022 di YouGov e The Economist, ritiene che lo scontro frontale sia uno scenario in qualche modo probabile, likely, entro i prossimi dieci anni. Il venditore repubblicano di Bibbie e di sneakers dorate che si prepara a infestare di nuovo la Casa Bianca parla esplicitamente di giorno del giudizio (reckoning day) e di bagno di sangue (blood bath).


Kirsten Dunst in una scena di Civil War




CINEMA E PATOLOGIE PSICHIATRICHE. IL FESTIVAL PREMIO SPIRAGLIO. GODI A., Il cinema apre uno Spiraglio sulla malattia mentale, DOMANI, 11.04.2024

 Inizia la quattordicesima edizione dello Spiraglio film festival dove saranno proiettate 16 pellicole, corte e lunghe, il cui tema principale sono le patologie psichiatriche: l’obiettivo è porre l’attenzione sullo stigma che colpisce chi ne è affetto. Premiato il regista Matteo Garron

Affrontare una malattia mentale è come camminare da soli nel deserto, a causa dello stigma sociale che colpisce chi ne soffre e coloro che gli stanno attorno.

È questo che sembra dire l’immagine del film di Matteo Garrone Io Capitano, scelta come copertina della quattordicesima edizione dello Spiraglio film festival, che quest’anno si tiene dal 11 al 14 aprile al Maxxi di Roma. Al regista verrà conferito il premio Lo Spiraglio 2024 per il modo il cui il suo cinema «esplora le emozioni e gli aspetti oscuri dell’inconscio umano, invitando il pubblico a riflettere senza fornire giudizi morali espliciti».

Un'immagine del film di Matteo Garrone Io Capitano, utilizzata anche come immagine di locandina per la quattordicesima edizione dello Spiraglio film festival


giovedì 28 marzo 2024

AUTOBIOGRAFIE. MARLON BRANDO. LE CANZONI CHE MI INSEGNAVA MIA MADRE, LA NAVE DI TESEO, 2024

 “Ho sempre considerato la mia vita una questione privata, che non doveva interessare nessuno, tranne la mia famiglia e le persone che amo. Fatta eccezione per alcuni temi morali e politici che mi hanno spinto a prendere una posizione, per tutta la vita ho cercato di restare in silenzio. Ora ho deciso di raccontare la mia vita per separare la verità da tutte le leggende inventate su di me, perché questo è il destino di chiunque sia travolto dal vortice distorto della celebrità.” Questa è la storia di Marlon Brando, l’ultimo mito del cinema: brutale Stanley Kowalski in Un tram che si chiama desiderio, ribelle nella giacca di pelle di Fronte del porto, implacabile e maestoso Don Corleone nel Padrino, scandaloso e sconfitto in Ultimo tango a Parigi, dannato come il colonnello Kurtz in Apocalypse Now. L’attore che ha cambiato per sempre il modo di recitare davanti alla macchina da presa, interpretando ruoli leggendari attraverso una carriera avventurosa, racconta la storia della sua vita in un’autobiografia feroce e sincera.



Dai ricordi commoventi dell’infanzia al suo impegno da attivista che ha sconvolto l’America puritana, dai rapporti focosi e incostanti con le donne agli scontri con gli studios di Hollywood, fino al sogno di un paradiso incontaminato su un atollo della Polinesia. Un libro senza concessioni, brillante, seducente e magnetico come il suo autore.

CINEMA E RELIGIONE. MARTIN SCORSESE. DIALOGHI SULLA FEDE. LA NAVE DI TESEO, 2024

 Il 3 marzo 2016, a New York, padre Antonio Spadaro incontra a casa sua Martin Scorsese per parlare di “Silence”, il film che il regista italoamericano ha dedicato alle persecuzioni dei gesuiti in Giappone, e del suo rapporto con la fede. Quella prima chiacchierata, foriera di stimoli e suggestioni per entrambi, dà il via a un dialogo che prosegue ancora oggi. Un discorso che, attraverso vari incontri, affronta i temi cari a Scorsese: dall’infanzia in una New York molto diversa da quella che conosciamo ora fino ad arrivare al recente e bellissimo “Killers of the Flower Moon”, passando per profonde riflessioni sulla fede e la grazia che, in modo più o meno velato, traspaiono dalle sue opere. Tra i frutti del dialogo, anche lo storico incontro tra papa Francesco e Scorsese e la scrittura, da parte di quest’ultimo, di una prima sceneggiatura per un film dedicato alla vita di Gesù, per rispondere a un appello del Santo Padre agli artisti.



In queste pagine, Spadaro e Scorsese ripercorrono la carriera del regista premio Oscar, i suoi pensieri sulla fede, le paure e le ispirazioni, donando al lettore un ritratto nuovo e inedito di uno dei principali esponenti contemporanei della settima arte.

CINEMA E SOCIETA' ITALIANA. I FILM DI VIRZI'. OLIVERI A.V., Il bestiario di Paolo Virzì. Ogni malinconia contiene una speranza, DOMANI, 26.03.2024

 «Stiamo a mori’ e andiamo in giro a salvare le balene. Ma chi se le incula le balene?», dice Daniela in lacrime, finito il film del maestro Bologna. La proiezione nella piazzetta di Ventotene l’ha organizzata Mauro, inguaribile romantico che crede ancora nel valore del cinema d’autore, della cultura, della poesia. Siamo nell’estate del 2023, e quasi trent’anni dopo i protagonisti di Ferie d’agosto sono tornati sull’isola che ha fatto da sfondo alle vicende dei Montecchi e Capuleti dell’Italia degli anni Novanta, quella che ancora non aveva visto il decennio di Berlusconi, né il Pd di Renzi, e neppure, soprattutto, il Movimento 5 Stelle. Sono passati quasi trent’anni e i Mazzalupi hanno vinto, mentre i Molino spariscono nella nostalgia di un passato in bianco e nero che non si può più aggiustare.



CINEMA E SOCIETA' ITALIANA. LA SCUOLA SECONDO 'UN MONDO A PARTE'. MARCHESI T. La classe operaia ora va in cattedra. La scuola secondo un altro Milani, DOMANI, 27.03.2024

 Ken Loach lo fa per antica consuetudine. Le sue storie sono popolate di gente vera, membri della comunità, lavoratori, bambini e casalinghe dei microcosmi che racconta. Distinguere i non-professionisti dagli attori veri è una bella sfida. Nel suo ultimo film, The Old Oak, a ricostruire una vicenda del 2016 in un paesino della Contea di Durham erano soprattutto quelli che l’avevano vissuta. Un non-attore era addirittura il protagonista Dave Turner, sindacalista nella vita reale chiamato a interpretare il proprietario del pub, TJ Ballantine.


lunedì 11 marzo 2024

PREMIO OSCAR 2024. LA RECENSIONE DI 'OPPENHEIMER'. MONDA A., ‘Oppenheimer’, il vincitore dell’Oscar: un classico impeccabile ma senza la scintilla, LA REPUBBLICA, 11.03.2024

 Sono consapevole di andare controcorrente ma non credo che Oppenheimer sia il capolavoro di cui scrivono molti critici o cineasti del calibro di Paul Schrader, che lo ha definito “il film più bello e importante del secolo”. Intendiamoci, si tratta di un’opera dalla fattura impeccabile e avvincente, ma non ha mai la scintilla che sorprende, commuove e caratterizza le autentiche opere d’arte.