Come definirebbe certe pubblicazioni di foto e video sui social in cui si ostenta ricchezza, benessere e lusso? "E come li definirei? 'na cafonata". Già. 'Na cafonata. Detto così ha un nome e soprattutto un cognome: Christian De Sica, l'attore dei cinepanettoni e delle vacanze da qualche parte, da Natale, ai Caraibi a Marte.
F. D'Alfonso, Volgarità e cinepanettoni, gennaio 2010
Casagrande, I cinepanettoni sono diventati troppo volgari, novembre 2017
O'Leary, Fenomenologia del cinepanettone
Proprio lui, l'interprete massimo del generone romano, il coatto ripulito o anche coatto e basta, dice con decisione basta a certe "buffonate" su Facebook e Instagram apparse su molti profili a Ferragosto. Ville a 5 stelle da sceicchi, cene in ristoranti extralusso, tuffi da barche da sogno e così l'esibizionismo impera e i follower degli influencer aumentano a dismisura.
"Ma certe persone non si sono rotte le palle di pubblicare quello che mangiano, mentre ballano abbracciati e poi si odiano, le panoramiche delle discoteche tutte uguali, i tuffi dai motoscafi di lusso comprati facendo i tuffi? E basta. Ma possibile essere diventati così cafoni?".
Questo recita De Sica nel suo ultime reel nelle stories di Instagram. Proprio lui, protagonista di personaggi in cerca di eccessi per spiattellare ricchezze spesso finte e per questo tanto ostentate, si lancia in una critica aperta al dilagante malcostume tipico di una superficialità ed una mancanza di valori patologiche che vanno bene sul set solo come caricature divertenti di alcuni personaggi. Ma trasportarli nella vita dei social per vantarsi resta proprio "'Na cafonata".
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