mercoledì 24 luglio 2024

SERIE TV TRUE-CRIME. IL CASO GAMBIRASIO DEL 2010. CARELLI P., “Il caso Yara” e la fabbrica dello storytelling: lo scontro innocentisti – colpevolisti è la chiave del successo, DOMANI, 23.07.2024

 La serie Netflix Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio è l’ultimo esempio del filone true crime, storie di delitti che hanno attraversato le biografie di una nazione riproposte in forma serializzata. Funzionano perché alimentano in noi un meccanismo profondo

Un documentario per riannodare i fili di una vicenda inquietante e dolorosa o il tentativo di instillare nello spettatore più di un dubbio sull’esito giudiziario? Un prodotto d’inchiesta per fare memoria (la ricostruzione di un fatto di cronaca nera della storia recente italiana) oppure orientato a modificare la percezione dell’opinione pubblica?

lunedì 22 luglio 2024

CINEMA E PSICOANALISI. SPIRITO C., Dai tabù di Bertolucci al trauma di Sorrentino: quando il cinema italiano diventa una seduta di psicoanalisi, LA REPUBBLICA, 22.07.2024

 


Paolo Sorrentino ha utilizzato i suoi film per rielaborare il lutto per la perdita dei genitori, Florestano Vancini ha raccontato in Un dramma borghese il complesso di Elettra, Nanni Moretti ha fatto di quello di Edipo uno dei temi più riconoscibili dei suoi lavori. Il tipo di fisicità delle donne volute da Federico Fellini nei suoi film cela il décolleté della ragazza che lo turbò da bambino, mentre la divinizzazione del denaro nel cinema di Vittorio De Sica parla dell’ossessione per il gioco d’azzardo del regista di Sora.

Da decenni gli autori del grande cinema italiano hanno affidato gli aspetti più reconditi della loro psiche ai propri lavori, trasmettendo angosce, desideri, traumi e voluttà al pubblico. Ora un libro, Storia freudiana del cinema italiano, scritto dal giornalista Alessandro Chetta ed edito da Edizioni Sabinae, spiega perché il cinema italiano è più ‘freudiano’ degli altri e come ha profondamente influenzato la vita psicologica di tutto il Paese. Già autore dei saggi Cancel Cinema – I film italiani nel mirino della censura e Splendori e miserie delle prostitute nel cinema italiano, Chetta esamina dettagliatamente la storia della settima arte, con un occhio di riguardo al Novecento, e il rapporto tra registi e spettatori che “quando si abbandonano alla sincerità si mettono a nudo, diventano voyeur delle debolezze gli uni degli altri”.

lunedì 8 luglio 2024

CINEMA ITALIANO. INTERVISTA CON M. BELLOCCHIO. ZEJJARI H., La militanza dell’impavido Bellocchio. «L’ideologia limita l’immaginazione», DOMANI, 8.07.24

 Famiglia, chiesa, lotta di classe, psicoanalisi e potere sono alcuni dei leitmotiv del cinema dell’impavido Marco Bellocchio che in cinquantanove anni di carriera ha militato contro ogni forma di oppressione politica e sociale, smontando film dopo film i simboli del conformismo Italiano. Con Sbatti il mostro in prima pagina del 1972, tornato in sala il 4 luglio in versione restaurata in 4K dalla Cineteca di Bologna, l’autore ci catapulta in una redazione a Milano negli anni di piombo per affrontare un tema ancora scottante: la collusione tra media e potere politico.