inquant’anni fa, il 7 marzo del 1975, usciva nelle sale ‘Profondo Rosso’, il più famoso tra i venti film diretti da Dario Argento per il grande schermo. Si svolge a Roma la vicenda del pianista jazz inglese Marc Daly, (interpretato da David Hemmings) che assiste all'omicidio della vicina di casa e giovane sensitiva Helga Ullmann (interpretata da Macha Méril) e delle sue indagini accompagnate da una sequenza di omicidi. Ma è a Torino - città esoterica, vertice dei triangoli di magia bianca (Torino, Lione, Praga) e di magia nera (Torino, Londra, Chicago) - che il regista girò gran parte delle scene del thriller horror. Il ‘maestro del brivido’ - come è soprannominato Dario Argento – famoso in Francia, Giappone e Stati Uniti, oltre che in Italia – scelse il capoluogo piemontese perché è “il luogo dove i miei incubi stanno meglio”. E le tormentose ossessioni sono la migliore fonte di ispirazione per una sceneggiatura dell’orrore. Intuizione che Argento ebbe visitando Torino fin da bambino, tra simboli esoterici e richiami alchemici, satanici e occulti.