sabato 17 dicembre 2022

IL CASO PASOLINI E LA COMMISSIONE ANTIMAFIA. CAPITTA G., «Salò» e l’ombra oscura della banda della Magliana, IL MANIFESTO, 17.12.2022

 Il centenario di Pier Paolo Pasolini, che anche in troppi si arrabattano a celebrare, si arricchisce di un altro ulteriore «regalo» dell’ipotetico compleanno. Ovvero la rivelazione del fatto che quella notte fatale all’Idroscalo di Ostia il poeta e regista si fosse recato per ottenere, con qualche tipo di scambio, dei brani di pellicola del film che andava preparando, e che avremmo visto solo dopo la sua uccisione, ovvero Salò e le 120 giornate di Sodoma



Un pezzo della pellicola che era stata già girata e lavorata, e che era sparita qualche giorno prima in un misterioso furto dagli stabilimenti di Cinecittà. Potrebbe suonare come un’abile ennesima montatura, ma ad affermarlo è una fonte stavolta insospettabile, la Commissione Antimafia. La voce arrivata ieri dice addirittura che nella «gestione» dell’affare, fosse operante la Banda della Magliana, che per altro proprio in questi giorni è appena tornata sui giornali con l’ipotesi di aver gestito (pochi anni dopo l’uccisione del poeta) il rapimento e la sparizione di Emanuela Orlandi e dell’altra ragazza legata al Vaticano e scomparsa, ma in quel caso rispondendo a un onnipotente monsignore vaticano già noto per il suo «interventismo».

WERNER HERZOG L'IRREGOLARE DEL CINEMA TEDESCO. SPAGNOLETTI G., Herzog, il fuoco creativo del vulcano, IL MANIFESTO, 17.12.2022

 Classe 1942, Werner Stipetic in arte Werner Herzog ha compiuto 80 anni, così come i suoi più anziani colleghi e fondatori del Nuovo Cinema Tedesco, Alexander Kluge e Edgar Reitz, che, invece, essendo entrambi del ‘32 ne hanno compiuti ben novanta. In particolare Herzog è ancora in piena forma e attività: solo quest’anno ha pubblicato, al pari del collega Edgar Reitz, una autobiografia, Jeder für sich und Gott gegen: Erinnerungen («Ognuno per sé e Dio contro tutti: Memorie»), parafrasando uno dei suoi film più famosi che in italiano si intitola invece L’enigma di Kaspar Hauser; si è sottoposto alla insidiosa tagliola di un documentario sulla sua opera e personalità: Werner Herzog – Radical Dreamer per la regia di Thomas von Steinaecker (presentato allo scorso Festival dei Popoli di Firenze); e last but not least ha girato lui stesso un meraviglioso doc su una delle sue ossessioni ricorrenti, quella della vulcanologia: The Fire Within – A Requiem for Katia and Maurice Krafft, appena passato in anteprima italiana al Torino F.F.



giovedì 15 dicembre 2022

COLONNE SONORE. LA SCOMPARSA DI A. BADALAMENTI. ERCOLE F., Angelo Badalamenti, maestro del suono tra musica e psiche, IL MANIFESTO, 14.12.22

 Immagini che si confondono con i suoni, panorami dentro o sopra altri panorami laddove i sensi sembrano invertirsi, la vista con l’udito e viceversa in un contrappunto mutevole tra visioni e armonie. Maestro nell’invenzione di mondi del suono che collidono con quelli della psiche e della superficie, Angelo Badalamenti, il musicista e compositore nato a New York nel 1937, è morto domenica a Lincoln Park in New Jersey, un autore di melodie mutevoli, dagli innumerevoli stili difformi, che ha scritto alcune tra le colonne sonore cinematografiche più ispirate e complesse degli ultimi decenni; sconfinando inoltre persino nel videogioco proprio nel momento in cui questo più tendeva esplicitamente a trasformarsi in un cinema venturo, ovvero Fahrenheit (2005) di David Cage, dove le musiche originali dell’artista di origini italiane si proiettano con naturalezza nelle canzoni di Nina Simone o Ben E. King.