inquant’anni fa, il 7 marzo del 1975, usciva nelle sale ‘Profondo Rosso’, il più famoso tra i venti film diretti da Dario Argento per il grande schermo. Si svolge a Roma la vicenda del pianista jazz inglese Marc Daly, (interpretato da David Hemmings) che assiste all'omicidio della vicina di casa e giovane sensitiva Helga Ullmann (interpretata da Macha Méril) e delle sue indagini accompagnate da una sequenza di omicidi. Ma è a Torino - città esoterica, vertice dei triangoli di magia bianca (Torino, Lione, Praga) e di magia nera (Torino, Londra, Chicago) - che il regista girò gran parte delle scene del thriller horror. Il ‘maestro del brivido’ - come è soprannominato Dario Argento – famoso in Francia, Giappone e Stati Uniti, oltre che in Italia – scelse il capoluogo piemontese perché è “il luogo dove i miei incubi stanno meglio”. E le tormentose ossessioni sono la migliore fonte di ispirazione per una sceneggiatura dell’orrore. Intuizione che Argento ebbe visitando Torino fin da bambino, tra simboli esoterici e richiami alchemici, satanici e occulti.
KIKUKULA 7. CINEMA
"I think I like the image of life better than life because I don't think real life is as satisfying as film." — François Truffaut
martedì 18 marzo 2025
domenica 19 gennaio 2025
PAUL SCHRADER, L'ULTIMO FILM. OH, CANADA. VAGNOLO D'ALLAN G., Nel chiaroscuro della memoria l’impossibilità di una redenzione, IL MANIFESTO, 18.05.2025
Paul Schrader: «Sempre meno a mio agio nel mostrare la violenza, il digitale ha cambiato tutto»
Il passato pesava duramente sulla coscienza del sacerdote, del giocatore e del giardiniere figure centrali degli ultimi tre film di Paul Schrader. Il protagonista del suo nuovo lavoro, Oh Canada, in concorso a Cannes, dove Schrader non era più stato dai tempi di Patty Hearst (1988), si rivolge al suo passato direttamente, affidandolo a un film. Leonard Fife (Richard Gere, di nuovo con il regista 44 anni dopo American Gigolò) è un eroe del documentario d’inchiesta in Canada, dove si è rifugiato per protesta contro la leva in Vietnam, una scelta che – insieme a un esposè sull’uso del Napalm che avrebbe «in parte ispirato Apocalypse Now»– è diventata parte del suo mito.GRAVEMENTE malato, alla vigilia della morte, Fife convoca un ex allievo (Michael Imperioli) e una troupe di ex studenti che hanno avuto un’autorizzaione dalla tv pubblica, per ripercorrere la sua vita, raccontandola guardando diritto dentro all’occhio dell’obbiettivo, e agli occhi di sua moglie (Uma Thurman). Per questa esplorazione della mortalità, della memoria, e del raccontare, che è poi al cuore del far cinema e ha sicuramente anche dei risvolti personali, Schrader ha scelto di adattare un romanzo dell’amico Russell Banks, I tradimenti (Foregone), dai cui libri aveva già tratto uno dei suoi film più belli Affliction (1997).
Banks, che aveva scritto I tradimenti prima di ammalarsi di cancro come il protagonista del romanzo, è morto nel 2023. Il film, che Schrader aveva iniziato prima della sua scomparsa, è dedicato a lui. Ma, se in Oh Canada (titolo che Banks voleva, ma non ha potuto dare al libro per un problema di diritti) c’è una traccia di elegia, è l’elegia affilata, provocatoria, che ci si può aspettare da un autore come questo.
venerdì 17 gennaio 2025
LA MORTE DI DAVID LYNCH. FARINA R., Il cinema di David Lynch per me è sempre stato la gioia dell’inquietudine, IL FATTO, 17.01.2025
David Lynch è morto e io non ancora. Allora posso dire brevemente che il cinema di Lynch per me è sempre stato la gioia dell’inquietudine. Premetto che non mi è mai fregato nulla di chi avesse ucciso Laura Palmer, a me interessava il suo stile inconfondibile, quel non sapere mai dove ti avrebbero portato le sue immagini ipnotiche, non era lo spettatore a guardare i suoi film, era il contrario: erano i suoi films (mettiamo il plurale) che ti fissavano, ti scrutavano in cerca dell’ignoto che alberga in ognuno di noi.
mercoledì 9 ottobre 2024
CINEMA E SOCIETA'. FORREST GUMP COMPIE 30 ANNI. BELTRAMI A., Anniversario. “Forrest Gump” ha 30 anni: il sogno americano è pieno di ombre, AVVENIRE, 5.10.2024
Esattamente trent’anni fa, il 6 ottobre 1994, usciva nelle sale italiane Forrest Gump. Divenuto ben presto proverbiale, il film di Robert Zemeckis è stato salutato come una avventurosa commedia sul sogno americano, incarnato da un personaggio onesto, coraggioso e leale, con un cuore d’oro. Allo stesso tempo, in diversi hanno riconosciuto in Forrest uno specchio del protagonista di Candido di Voltaire, come se però fosse solo uno spunto letterario. Se invece portiamo fino in fondo il parallelo, ci accorgiamo come dietro la patina spiritosa, a tratti surreale, e l’ostentato ottimismo dell’eroe involontario si delinei una critica affilata della società americana e del suo posto nella storia.
martedì 3 settembre 2024
CINEMA E SOCIETA'. IL CASO VERZENI. MIGRAZIONI DIS-INTEGRAZIONI RICERCA DEL SUCCESSO E VIOLENZA. SIMONE SANGARE E MOUSSA PARONDI.
MIGRAZIONI (DIS)INTEGRAZIONI RICERCA DEL SUCCESSO VIOLENZA. IL CASO VERZENI. M. FAGOTTO, Simone Sangare’ e Moussa Parondi, 3.09.2024
mercoledì 21 agosto 2024
INTERVISTA CON S. PETROVNA. LA PRIMA NOTTE DI QUIETE. BANDINI E., Omaggio a Zurlini con La prima notte di quiete. Petrovna: “Rimini è mutata molto”, IL FATTO, 10.07.2012
Che impressione le è rimasta della Rimini che si vede nel film?
Rimini quando girammo il film, d’inverno, era tutta grigia, pioveva, faceva freddo e tirava vento. Era completamente vuota, non c’era nessuno per la strada. Era tutto chiuso. Lavoravamo da mattina a sera e, a parte il clima, non ricordo molto della città, eccetto una piccola casa vicino al mare, alcuni interni e il delfinario, anch’esso vuoto, dove ho toccato per la prima volta un delfino che sembrava di plastica. Ora è la prima volta che torno dopo 40 anni e Rimini, così piena di gente e turisti, non la riconosco affatto.
LA MORTE DI DELON. IL PROLOGO DE "LA PRIMA NOTTE DI QUIETE" (1972). M. FAGOTTO, Un uomo alla deriva, 21.08.2024
Le sequenze iniziali de LA PRIMA NOTTE DI QUIETE mi sono apparse, all’ improvviso, come simbolicamente premonitrici di uno dei temi del film: la deriva esistenziale. Non avevo mai esaminato bene queste immagini. Dopo la morte di Delon, ho visto che, online, sul film sono state scritte diverse recensioni e molto materiale è stato riversato in questi anni come pure, nel 2000, c'era stato il restauro del film e l'uscita di una pubblicazione corposa per la cura e con l'intervento “riparatore” di Lino Micciche’ che, nel 1972, aveva stroncato la pellicola. Proprio poche settimane prima della morte di Delon, il film era tornato nuovamente nelle sale.