mercoledì 9 ottobre 2024

CINEMA E SOCIETA'. FORREST GUMP COMPIE 30 ANNI. BELTRAMI A., Anniversario. “Forrest Gump” ha 30 anni: il sogno americano è pieno di ombre, AVVENIRE, 5.10.2024

 Esattamente trent’anni fa, il 6 ottobre 1994, usciva nelle sale italiane Forrest Gump. Divenuto ben presto proverbiale, il film di Robert Zemeckis è stato salutato come una avventurosa commedia sul sogno americano, incarnato da un personaggio onesto, coraggioso e leale, con un cuore d’oro. Allo stesso tempo, in diversi hanno riconosciuto in Forrest uno specchio del protagonista di Candido di Voltaire, come se però fosse solo uno spunto letterario. Se invece portiamo fino in fondo il parallelo, ci accorgiamo come dietro la patina spiritosa, a tratti surreale, e l’ostentato ottimismo dell’eroe involontario si delinei una critica affilata della società americana e del suo posto nella storia.

mercoledì 21 agosto 2024

INTERVISTA CON S. PETROVNA. LA PRIMA NOTTE DI QUIETE. BANDINI E., Omaggio a Zurlini con La prima notte di quiete. Petrovna: “Rimini è mutata molto”, IL FATTO, 10.07.2012

 Che impressione le è rimasta della Rimini che si vede nel film?

Rimini quando girammo il film, d’inverno, era tutta grigia, pioveva, faceva freddo e tirava vento. Era completamente vuota, non c’era nessuno per la strada. Era tutto chiuso. Lavoravamo da mattina a sera e, a parte il clima, non ricordo molto della città, eccetto una piccola casa vicino al mare, alcuni interni e il delfinario, anch’esso vuoto, dove ho toccato per la prima volta un delfino che sembrava di plastica. Ora è la prima volta che torno dopo 40 anni e Rimini, così piena di gente e turisti, non la riconosco affatto.


LA MORTE DI DELON. IL PROLOGO DE "LA PRIMA NOTTE DI QUIETE" (1972). M. FAGOTTO, Un uomo alla deriva, 21.08.2024

  Le sequenze iniziali de LA PRIMA NOTTE DI QUIETE mi sono apparse, all’ improvviso, come simbolicamente premonitrici di uno dei temi del film: la deriva esistenziale. Non avevo mai esaminato bene queste immagini. Dopo la morte di Delon, ho visto che, online, sul film sono state scritte diverse recensioni e molto materiale è stato riversato in questi anni come pure, nel 2000,  c'era stato il restauro del film e l'uscita di una pubblicazione corposa per la cura e con l'intervento “riparatore” di Lino Micciche’ che, nel 1972, aveva stroncato la pellicola. Proprio poche settimane prima della  morte di Delon, il film era tornato nuovamente nelle sale.



lunedì 19 agosto 2024

RICORDO DI ALAIN DELON. DA BLOB DEL 19.08.2024

 


"Se Dio esiste, che cosa vi piacerebbe 
che vi dicesse, dopo la vostra morte?"

"Poiché questo è il tuo rammarico più grande e profondo, 
vieni, ti porto da tuo padre e tua madre, così
potrai vederli, per la prima volta, insieme"


CINEMA E SOCIETA' ITALIANA. I FILM DI VANZINA. MINUZ A., Il Nyt scopre l'indignazione woke per il film Vacanze di Natale. Intervista a Enrico Vanzina, IL FOGLIO, 4.01.2024

 E’un po’ il mondo alla rovescia di Vannacci. Selvaggia Lucarelli che sbeffeggia su Instagram il reportage del New York Times sulle stragi del 7 ottobre, e il New York Times come per vendetta che si scaglia contro i cinepanettoni e Enrico Vanzina, in una lunga analisi in prima pagina, questa sì “inconsistente e fumosa” (cit.). Poi non dite che non viviamo in un’epoca magnifica. Sono quarant’anni che Enrico Vanzina tenta di spiegare che “Vacanze di Natale” non ha nulla a che fare coi “cinepanettoni, e basterebbe vedersi o rivedersi il film per essere d’accordo con lui. Ma l’equivoco è ormai leggenda. La gran rentrée in sala di “Vacanze di Natale”, primo al box office il 30 dicembre, diventa così una lunga invettiva woke di un fenomeno tutto italiano, incomprensibile e intraducibile all’estero. “Stare sul New York Times è un onore”, dice Vanzina raggiunto al telefono, un po’ sorpreso da questo clamore, “poi se un giorno scopriranno che da noi c’erano anche le cinecolombe a Pasquetta e il cinecocomero a Ferragosto, potrei finire per tre volte in prima, un record, neanche Sorrentino”. “Questa cosa del panettone è un’ossessione”, prosegue, “a dicembre era uscito un pezzo del Times contro il panettone che oscura il pudding (“fa schifo, è buono solo quando sta per scadere e ci si può fare un gigantesco pudding col burro”, e vabbè). Ora il New York Times sui cinepanettoni”.



mercoledì 24 luglio 2024

SERIE TV TRUE-CRIME. IL CASO GAMBIRASIO DEL 2010. CARELLI P., “Il caso Yara” e la fabbrica dello storytelling: lo scontro innocentisti – colpevolisti è la chiave del successo, DOMANI, 23.07.2024

 La serie Netflix Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio è l’ultimo esempio del filone true crime, storie di delitti che hanno attraversato le biografie di una nazione riproposte in forma serializzata. Funzionano perché alimentano in noi un meccanismo profondo

Un documentario per riannodare i fili di una vicenda inquietante e dolorosa o il tentativo di instillare nello spettatore più di un dubbio sull’esito giudiziario? Un prodotto d’inchiesta per fare memoria (la ricostruzione di un fatto di cronaca nera della storia recente italiana) oppure orientato a modificare la percezione dell’opinione pubblica?