David Lynch è morto e io non ancora. Allora posso dire brevemente che il cinema di Lynch per me è sempre stato la gioia dell’inquietudine. Premetto che non mi è mai fregato nulla di chi avesse ucciso Laura Palmer, a me interessava il suo stile inconfondibile, quel non sapere mai dove ti avrebbero portato le sue immagini ipnotiche, non era lo spettatore a guardare i suoi film, era il contrario: erano i suoi films (mettiamo il plurale) che ti fissavano, ti scrutavano in cerca dell’ignoto che alberga in ognuno di noi.